Google Analytics in pillole

YOUTHQUAKE
5 min readMay 30, 2024

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Una breve guida a Google Analytics, strumento indispensabile per monitorare un qualsiasi sito web.

google analytics

Cos’è Google Analytics?

Google Analytics è uno strumento gratuito offerto da Google che consente di analizzare dettagliatamente il traffico di un sito web. In ogni pagina di esso viene inserito un codice di monitoraggio attraverso cui vengono raccolti i dati riguardanti tutti i percorsi di navigazione. Questo permette di raccogliere statistiche preziose sugli utenti e sulle loro interazioni con il sito, utili per elaborare rapporti e dashboard di monitoraggio. Questo permette di valutare l’andamento delle proprie strategie di marketing digitale e le prestazioni del sito web, con l’obiettivo di capire se e come ottimizzare il sito e migliorare l’esperienza utente.

Metriche principali

Google Analytics si basa su due concetti fondamentali: metriche e dimensioni.

  • Dimensione: è un attributo dei dati, un elemento li descrive (es. posizione delle persone che visitano il sito)
  • Metrica: è una misura quantitativa della dimensione (es. conteggio, media, percentuale)

La maggior parte delle metriche utili alle analisi sono già configurate di default sulla piattaforma, ma è comunque possibile crearne di personalizzate a seconda delle proprie esigenze. Le metriche principali sono:

  • Utenti totali: numero di visitatori unici del sito. Un utente è considerato ‘nuovo’ se non ha mai visitato il sito in precedenza, ‘di ritorno’ se lo ha già visitato. Valori estremi delle due metriche vanno valutati attentamente: avere solo nuovi utenti indica una bassa capacità di fidelizzazione degli utenti già acquisiti, avere molti utenti di ritorno indica una scarsa capacità di raggiungere potenziali nuovi visitatori.
  • Visualizzazioni di pagina: quante volte una singola pagina è stata visualizzata, utile per capire quali contenuti sono più popolari.
  • Pagine principali: pagine più popolari.
  • Sessioni: singola visita di un utente al sito, che può includere molteplici interazioni come visualizzazioni di pagina, eventi e transazioni. Una sessione termina dopo 30 minuti di inattività.
  • Durata media della sessione: tempo medio che gli utenti trascorrono sul sito durante una singola sessione. Una durata elevata può indicare contenuti utili e coinvolgenti. D’altra parte, una durata ridotta può indicare mancanza di interesse o difficoltà nel trovare le informazioni ricercate. Per meglio spiegare il concetto, ipotizziamo questo scenario: un utente attiva la sessione A e trascorre 5 minuti navigando su vari articoli all’interno di un blog, un secondo utente attiva una sessione B ma, non trovando niente di suo interesse, trascorre solo 30 secondi sul sito. La durata media di una sessione risulta essere di 3 minuti. Ovviamente è un valore facilmente influenzabile, per questo è opportuno valutarlo anche insieme ad altre metriche. Una certa differenza sui tempi si nota anche differenziando per traffico prospect, generato da utenti che arrivano per la prima volta sul sito (quindi non ancora convertiti in clienti), e traffico di ritorno, generato dagli utenti di ritorno. Nel secondo caso, infatti, i tempi saranno maggiori: l’utente è già stato ingaggiato, quindi la sua visita, proveniente presumibilmente da una ricerca organica, sarà pienamente consapevole ed interessata. Nel primo caso, invece, la visita spesso proviene da un annuncio sponsorizzato: la prima sessione sarà più breve, necessaria solo a farsi un’idea di ciò che sta guardando. Se l’utente è interessato ritornerà in seguito sul sito da motore di ricerca intraprendendo una sessione più lunga.
  • Bounce rate: è la frequenza di rimbalzo, ossia la percentuale di sessioni in cui gli utenti abbandonano il sito dopo aver visualizzato una sola pagina. Un bounce rate del 50% indica che 1 utente su 2 abbandona il sito prima di cliccare su una seconda pagina. Un bounce rate elevato può indicare la necessità di migliorare l’esperienza di navigazione o di revisionare i contenuti presenti sulla pagina. Il valore di un ‘buon’ bounce rate è molto soggettivo e dipendente dalle singole esigenze ed obiettivi. Non ci sono quindi valori ‘universali’ ma devono essere interpretati opportunamente. In generale, un bounce rate entro il 40% è da considerarsi molto positivo, tra il 40–70% nella norma, oltre al 70% indice di potenziali problematiche.
  • Fonte di traffico: da dove provengono i visitatori (diretto, social, campagne pubblicitarie, …).
  • Posizione: luogo geografico da cui è effettuata la navigazione.
  • Età: fascia d’età degli utenti.
  • Conversioni: numero di conversioni effettuate (acquisti, iscrizione alla newsletter, compilazione di un modulo, …).

Google Analytics

Come sfruttare i report

Dalla barra laterale sinistra presente nella pagina principale di Google Analytics è possibile visualizzare report predefiniti, i quali offrono una panoramica generale sulle prestazioni del sito. Le sezioni principali sono:

Tempo reale: mostra cosa sta succedendo sul sito in real time. Utile per vedere quante persone stanno attualmente visualizzando il sito, le pagine che stanno visitando, da che posizione e dispositivo e altro ancora.

Acquisizione: fornisce un’analisi delle sorgenti di traffico, cioè del modo in cui i visitatori arrivano sul sito web. L’origine può essere

  • Organica: traffico gratuito proveniente dai motori di ricerca
  • Diretta: traffico generato da coloro che visitano il vostro sito digitando manualmente l’url.
  • Referral: visite provenienti da un link inserito su un altro sito.
  • E-mail: visite provenienti da un link inserito su una e-mail.
  • Social: visite provenienti da un social network.
  • A pagamento: traffico generato da un annuncio pubblicitario a pagamento.

Coinvolgimento: fornisce una panoramica sul comportamento degli utenti, ossia su come interagiscono con il sito. Ad esempio, può fornire un focus sulle pagine viste e sul tempo medio di permanenza su esse, sul percorso seguito durante la navigazione (dalla prima all’ultima pagina visitata), sul bounce rate e sul modo in cui abbandonano la sessione.

Monetizzazione: fornisce informazioni sulle vendite. Ad esempio, nel caso di un e-commerce, tiene traccia degli acquisti totali, dei singoli prodotti acquistati e dei conseguenti ricavi.

Utenti: fornisce una visione d’insieme più specifica riguardo al pubblico, in modo da poterlo meglio analizzare e costruire strategie ad hoc per esso. In particolare, vengono tracciate informazioni riguardo a:

  • Dati demografici: genere ed età, interessi, zona geografica. Sono tutte caratteristiche utili per personalizzare i contenuti e strategie a seconda del segmento di pubblico che si vuole considerare.
  • Tecnologia: utile per capire quale dispositivo viene usato maggiormente per la navigazione o da quale vengono effettuate più conversioni.

Conclusioni

Google Analytics è uno strumento indispensabile per monitorare e ottimizzare un qualsiasi sito web aziendale. Definendo in modo chiaro gli obiettivi del business e creando report ad hoc è possibile ottenere informazioni dettagliate sul comportamento degli utenti e prendere decisioni informate ed efficaci per migliorare la propria presenza online.

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